LAZIO DEMOCRATICA – PER IL PARTITO DEMOCRATICO DEL LAZIO
con Mariano ANGELUCCI – Candidato Segretario del Partito Democratico del Lazio
RIFLESSIONI IN PREMESSA
Negli ultimi anni abbiamo subito continue sconfitte in tutto il Lazio e ottenuto una sola preziosa e importante vittoria, quella al Campidoglio, grazie alla statura e alla tenacia del Sindaco Roberto Gualtieri, capace di tenere insieme l’intera comunità del Partito Democratico e le tante e i tanti cittadini che lo hanno sostenuto per costruire una Roma diversa.
Il gruppo dirigente che ha governato la Regione e il PD Lazio negli ultimi cinque anni e che ha determinato le ultime sconfitte ha forse mai tratto le debite conseguenze dopo questi ripetuti pessimi risultati? No, mai. Mai, nessuna conseguenza da nessuna sconfitta in nessuna elezione a nessun livello territoriale. Tutto è andato avanti come se niente fosse, continuando a perpetuare le scelte in assoluta chiusura e riducendo il confronto a meri accordi interni di maggioranza. Eccolo il quadro complessivo. Sconfitte subite senza alcuna discussione e assunzione di responsabilità. Territori ignorati, proposte politiche a cui si è giunti senza alcun confronto negli organismi dirigenti e senza i territori. Nessun rispetto per gli iscritti. Nessuna visione d’insieme sulla proposta politica della nostra comunità da sottoporre alla discussione. Scarsa attenzione per la vita quotidiana e dei luoghi dove vive la popolazione nel Lazio.
Il Vicepresidente Leodori durante l’ultimo mandato alla Regione Lazio, insieme a parte del gruppo dirigente del Pd Lazio, ha perso ogni elezione negli ultimi anni ed ora si candida alla guida del Pd Lazio. Tutto questo è pienamente legittimo e democratico ma non sarebbe stato più opportuno un passo di lato per il bene comune?
Il lavoro portato avanti nella costruzione del c.d. “campo largo” non è mai stato accompagnato da una costruzione di un’idea politica comune e ciò si è tramutato nelle scorse elezioni regionali in una sconfitta eclatante penalizzando oltremodo il generoso candidato Alessio d’Amato. Questo stesso gruppo dirigente, dopo decine di sconfitte senza alcuna assunzione di responsabilità, oggi si candida a governare di nuovo il Partito Democratico regionale.
Ci sembra evidente che ci sia chi desidera una continuità con tutto ciò e desidera che il PD Lazio sia caratterizzato da un unanimismo che permetta di continuare a decidere senza mai rispondere di ciò che si fa: scambiare caselle in un gioco dell’oca in cui partecipano sempre le stesse pedine che di volta in volta si spostano per ricoprire tutti i ruoli. Per cambiare tutto senza cambiare niente.
Negli anni abbiamo visto consolidarsi un sistema-partito caratterizzato da un sempre più ristretto gruppo che sceglieva di circondarsi di altri amici e persone di fiducia che progressivamente sostituiva la lealtà ad un progetto politico con la fedeltà. Tutto questo fa pensare.
Noi condividiamo la linea della Segretaria Elly Schlein quando ci invita ad aprire le finestre, a fare entrare nuove idee, a dare voce agli iscritti nuovi e vecchi. Infatti appoggiamo completamente la dichiarazione della segretaria: -“…estirpiamo cacicchi e capibastone…” – ma pare che ciò non valga per il Pd Lazio mentre in altre Regioni si è arrivati al commissariamento.
E’ ora di chiudere un ciclo e ricominciare a dare libertà e fiducia alla comunità del Partito Democratico del Lazio .
Possiamo assumerci la responsabilità di rafforzare insieme il Partito Democratico del Lazio proprio mentre il Governo è il più a destra degli ultimi decenni a livello sia regionale e sia nazionale oltre che in tutti i Capoluoghi di Provincia del Lazio esclusa Roma.
Noi crediamo in un PD che da partito organizzato sia motore di forza e qualità della stessa della democrazia.
Noi crediamo che l’opposizione alla Giunta di Centrodestra in Regione debba essere effettuata con controproposte puntuali. Con analisi, studio e confronto. Per questo il Partito Democratico del Lazio deve tornare a caratterizzarsi chiamando allo studio e al confronto iscritti ed elettori.
Siamo ormai in grado di mettere alla prova una nuova classe dirigente che si è formata in questi anni mettendosi a disposizione come amministratrici o amministratori o ricoprendo ruoli nel partito al servizio della comunità non solo del Partito Democratico ma anche del territorio.
Siamo chiamati a costruire una nuova ’alleanza’ con i cittadini che devono ritenere credibile la nostra proposta politica e credere nella nostra comunità politica.
L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di interpretare la vocazione maggioritaria rimettendo il PD al centro di un’alternativa credibile per i nostri iscritti e per i nostri potenziali elettori.
Le alleanze le costruiremo man mano con chi vorrà e sarà disponibile in base ai programmi elaborati con i territori.
Non abbiamo bisogno né di improvvisazione e né di conservazione. Dobbiamo allargare il gruppo dirigente del partito dando spazio alle molte donne e molti uomini capaci, a tutti i livelli: la gran parte opera nei territori nel partito e nelle amministrazioni. Qualcuno sostiene che queste donne e questi uomini che si dedicano con generosità alla comunità lavorando per migliorarla siano un “vivaio invidiabile”. Anche noi lo pensiamo ed è ora di valorizzarli, mettere alla prova i nuovi gruppi dirigenti, non nuovi per età, ma nuovi per affiancare e allargare e non più solo per cooptazione.
Mettere a valor comune le competenze, il confronto, lo studio, l’approfondimento e permettere di far maturare e crescere chi si spende nel e per il PD coinvolgendo sempre nuove esperienze e persone che hanno il diritto e il dovere di mettere a disposizione le proprie capacità. Questo è tornare alle origini del PD, al sentimento di una comunità, e all’arricchimento derivante dalle diverse tradizioni politiche di donne e uomini di buona volontà che si sono ritrovate per cambiare insieme l’Italia e costruire un’Europa migliore su base federale. Come diceva il compianto David Sassoli “È il momento dell’unità. Ci salveremo solo insieme!”
L’elemento culturale è la nostra ricchezza e ci deve caratterizzare nel confronto tra noi e fuori da noi.
Noi vogliamo tenere insieme chi si è preso la responsabilità di scegliere di fondare il Pd con la propria ricchezza culturale e i propri percorsi e le nuove forze per confrontarci di nuovo su progetti, visioni, proposte politiche e nel caso confrontarci anche duramente. Aprire porte e finestre perché chi entra a far parte della nostra comunità si senta dentro a qualcosa di coinvolgente e utile per cambiare le stato di cose. Per costruire programmi, classe politica, alternativa.
La mozione propone di tornare a usare il termine NOI e di sentirci un NOI. Non perché unanimi in ogni scelta ma perché parte di approfondimenti, valutazioni, proposte politiche di maggioranza o di minoranza basate sul contenuto e libere valutazioni.
Ogni iscritta o iscritto deve tornare a sentirsi importante nella sua individualità, nella nostra comunità, e nei luoghi in cui opera o lavora.
LA COMUNITA’ DEMOCRATICA DEL LAZIO
La grande sfida che ci apprestiamo ad affrontare richiede il nostro doveroso impegno nel non lasciare indietro nessuno. Abbiamo deciso di chiamarci Partito Democratico perché riteniamo che senza partiti ci sia meno democrazia e perché è prioritario difendere l’Italia Repubblicana nata dalla lotta di Liberazione dal nazifascismo con la Resistenza.
Non è qualcosa di immobile o statico ma la democrazia si sostanzia nel contratto sociale ed è animata dalla partecipazione democratica dei cittadini e delle cittadine che la compongono.
Il nostro obiettivo è lavorare sulla nostra comunità per recuperare il rapporto tra elettori, iscritti, eletti e migliorare la democrazia. Proponiamo che sui temi principali debbano essere effettuati dei referendum fra gli iscritti del partito.
Gli amministratori locali sui quali abbiamo spesso caricato responsabilità senza sostenerli adeguatamente devono essere al centro di un confronto tematico e formativo, informativo e progettuale che tenga insieme le comunità territoriali e il partito regionale.
L’ORGANIZZAZIONE
Un Partito Democratico del Lazio che veda prioritariamente al centro dell’azione politica i circoli e le Federazioni. Un confronto capace di portare alla luce il confronto sui progetti, i temi principali, i bisogni. Confrontarsi e approfondire. Produrre proposta politica.
E’ necessario che cambiamo lo statuto del Partito Democratico del Lazio e che rimettiamo nelle mani degli iscritti la scelta del segretario del partito regionale.
Un Partito Democratico della prossimità, che accetta la sfida di stare lì dove insistono difficoltà, bisogni, nella insopportabile frattura tra garantiti e non garantiti, con il coraggio di non rinchiudersi nelle certezze ma di rappresentare la complessità di questo tempo, scegliendo di stare dalla parte dei più fragili con la certezza che una società che non lascia fuori nessuno è una società più forte e sicura.
Un PD che ripropone con sempre maggiore coinvolgimento e impegno le Feste de l’Unità e molti momenti di incontro e autofinanziamento per mettere insieme la nostra storia con la nostra proposta politica.
Un futuro al nostro partito e al nostro Paese sarò uno degli obiettivi prioritari e si otterrà costruendo una nuova classe dirigente. Il nostro obiettivo è costruire una scuola di formazione permanente regionale.
I Giovani Democratici con tenacia e capacità hanno sempre più conquistato un ruolo politico nelle giovani generazioni grazie al lavoro sui territori, nelle scuole e nelle università. Dobbiamo sostenere il loro percorso politico con candidature vere e non da riempilista.
Una buona modalità per iniziare il confronto sarà quello di rafforzare i dipartimenti tematici su scala regionale.
Alcuni dipartimenti e spunti tematici
TURISMO
Riteniamo importante favorire l’aumento dei flussi turistici di qualità nel Lazio garantendo un aumento della permanenza media dei turisti grazie all’implementazione di servizi di qualità. Roma è la città di riferimento di sicuro, ma il nostro Lazio è anche orgoglioso di vantare province in cui la presenza di luoghi, coste, laghi e rilievi sono intrisi di storia antica e bellezze naturali. Viterbo città dei Papi e il nord del Lazio, a sud è presente il polo intorno a Cassino e la rete delle Abazie sviluppatesi nella provincia di Rieti. Frosinone e Latina. Recupero o sviluppo dei percorsi antichi, sul nostro territorio sono presenti
Bisogna lavorare ad una programmazione costante degli eventi per garantire l’afflusso di turisti durante tutto l’anno, pensando a delle manifestazioni ad hoc legate ai territori che possano coinvolgere sempre più strutture di accoglienza pellegrina e turistica a basso costo, con ristorazione servizi adeguati, ampi . Garantire una maggiore facilità di accesso ai supporti tecnologi indispensabili in tutte le fasi del viaggio.
Implementare, ove presenti, la vocazione di percorsi ecosostenibili, i percorsi di tipo enogastronomico.
Estendere ed ampliare il concetto di turismo accessibile che deve prevedere oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche anche il superamento delle barriere sensoriali e culturali al fine di garantire a tutti gli stessi diritti.
Valorizzare la moda e rilanciarla sul territorio deve essere un nostro obiettivo.
Il Lazio è uno tra gli hub più importanti d’Europa. Il territorio regionale per le bellezze naturali, le testimonianze storiche, la varietà di sapori fanno del Lazio una regione speciale che accoglie decine di milioni di turisti l’anno. La Città del Vaticano, sede dello Stato pontificio è meta di pellegrini da tutto il globo. Roma, capitale d’Italia e città eterna, è famosa in tutto il mondo per la ricchezza del suo patrimonio archeologico ed artistico di tutte le epoche. Possiamo dire senza il timore di essere smentiti che la regione Lazio, con il quadrilatero Civitavecchia/Fiumicino/Stazione Termini e Tiburtina/Ciampino è l’hub più grande d’Europa. Vanno recuperate le altre province del Lazio che sono in sofferenza per la carenza o assenza di strutture viarie o dall’alta velocità . Un terzo aeroporto nel Lazio è una realtà da ricercare, i collegamenti di massa consentono di sviluppare un turismo adeguato, altrimenti avremo un turismo mordi e fuggi ed occasionale. Andrà posta
le più antiche strade d’Europa che
il turista potrebbe essere incentivato a percorrere a piedi, in bicicletta e parzialmente a cavallo.
massima attenzione affinché il Turismo sia, per questa nostra regione una risorsa che si traduca in sviluppo e crescita economica nel rispetto dell’ambiente, coniugando accoglienza e sostenibilità, e sia identificato come asset strategico per lo sviluppo della regione al pari dei poli manifatturieri e industriali. Un Turismo che potrà essere incoraggiato, promosso e sostenuto a condizione che le infrastrutture della mobilità e della logistica siano moderne ed efficienti. Non c’è turismo senza mobilità!
AMBIENTE
Il Lazio ha la necessità di difendere la scelta di costruire il Termovalorizzatore a Roma, per non continuare a pagare altre Regioni e addirittura altre Nazioni, con le tasse dei cittadini. L’impegno per la realizzazione è totale sul Termovalorizzatore ed è sia di natura ambientale e sia di natura sociale.
Infatti il tema ambientale sarà uno dei capisaldi dell’identità del Partito Democratico del Lazio.
Ogni Provincia dovrà essere quindi autosufficiente nella gestione dei rifiuti a partire da Roma.
L’autosufficienza e l’intera gestione dei rifiuti negli anni è stato un tema sottovalutato e non affrontato adeguatamente dal Partito Democratico. E’ stato necessario che della crisi di Roma si facesse carico il Sindaco Gualtieri. Il costo enorme per portare i rifiuti fuori da Roma è tutto sulle tasche dei romani così come l’inquinamento e la residua sporcizia delle strade che deve vedere un momento di fine e soluzione. Grazie all’impegno del Commissario Straordinario del Governo per la gestione dei rifiuti per la Provincia di Roma c’è stato un netto miglioramento rispetto al cumulo di immondizia che ricopriva precedentemente la città ma Roma deve smettere di avere questa debolezza e ricadere sulle altre Province.
Ai problemi delle città del Lazio la Comunità del Partito Democratico del Lazio saprà dare risposte e costruire confronto e proposte “sporcandosi le mani” fino in fondo con i problemi per arrivare allo studio di soluzioni che portino benessere alle nostre comunità.
Il nostro compito sarà volto alla tutela delle prossime generazioni. Saremo portatori della voce di milioni di ragazze e ragazzi che in ltalia e in tutto il mondo chiedono alla politica e alle istituzioni una risposta all’altezza della sfida incombente.
La questione ambientale è una questione sociale, perché ha ripercussioni soprattutto sui più fragili.
Dalla risoluzione delle criticità legate al clima e al pianeta possiamo trarre opportunità preziose per generare sviluppo, benessere collettivo, lavoro di qualità.
Si potrà lavorare alla diffusione delle comunità energetiche e al sostegno alle imprese che riducono le emissioni, produrre proposta politica e industriale per sostenere la ricerca e la produzione in materia di rinnovabili e impianti. Verificare lo stato del consumo e della rigenerazione urbana del suolo.
Fondamentale, anche dopo gli eventi dell’Emilia Romagna, sarà progettare un piano per la cura e la protezione del Lazio, per l’adattamento territoriale al cambiamento climatico e il contrasto alla siccità
Ai problemi saremo in grado di trovare, insieme, soluzioni credibili.
SPORT
Lo sport è da sempre uno degli strumenti per mettere alla prova sé stessi e mantenersi in salute e tutta la Regione Lazio deve ragionare come un sistema unico sullo sport del Lazio. Si deve effettuare una analisi puntuale dei punti di forza e di debolezza dei territori e da lì partire.
Riteniamo che tutti gli sport vadano sostenuti e che questo rappresenti una grande potenzialità inespressa della nostra Regione che potrebbe ben godere della qualità e dei livelli agonistici dei diversi sport che animano la vita regionale e della valorizzazione di tutti i territori di sport e benessere diffuso. Tutte le Province del Lazio devono essere messe a sistema per ospitare diversi eventi sportivi Nazionali e Regionali.
Purtroppo non tutti i territori e non tutte le città sono adeguatamente supportate ed è vieppiù necessario realizzare proposte politiche di governo che permettano a tutte e a tutti di frequentare uno sport di base ma anche di poter competere ai livelli nazionali sostenendo anche in Regione le finali nazionali sia maschili e sia femminili.
Riteniamo che sia le attività sportive all’aperto, sia i campetti di playground, green volley e tennis, piste da pattinaggio gratuiti siano indispensabili ma anche una visione di tutti gli altri sport in cui e associazioni e le società sportive promuovono sia il livello amatoriale e sia quello agonistico. Il tema dei campi per realizzare allenamenti è trasversale e uno studio e un confronto in questo senso è fondamentale.
Fermo restando l’iter che porterà alla costruzione del nuovo stadio a Pietralata bisognerà subito cominciare a pensare sulla destinazione dell’ Olimpico e sulla immediata riqualificazione dello stadio Flaminio. Le proposte non mancano e la comunità politica del Partito Democratico del Lazio è giusto che si confronti su questi temi rilevanti.
Lo sport, lo abbiamo imparato in pandemia, è coesione sociale e soprattutto nell’adolescenza è un’ancora per tanti ragazzi e spesso diventa un’alternativa a strade che si allontanano dalla legalità . Dobbiamo favorire l’accesso di parchi e strutture alle piccole società che svolgono un ruolo sociale fondamentale.
La politica del Partito Democratico del Lazio ci sarà per tenere insieme questa complessità e offrire risposte a tutti i cittadini della Regione ovunque vivano.
LAVORO
Incentivare il connubio tra istituzioni, scuole e centri di formazione per formare nuovi occupati utilizzando i fondi del Pnrr che in una Regione come il Lazio devono essere dirottate in sviluppo, infrastrutture, agricoltura , turismo, mezzi di comunicazione e trasporti, scuole e valorizzazione dei nostri numerosi luoghi legati alla natura e alla cultura. Dobbiamo favorire la centralità del Lazio e di Roma attraendo imprese, abbassando il costo delle imposte sul lavoro , garantendo ai lavoratori stipendi adeguati al costo della vita e abbattendo i tempi della burocrazia e della giustizia che a volte comportano delle rinunce di investimento in favore di altre regioni. Dobbiamo favorire politiche attive del lavoro, attività di formazione e contrastare le forme di sfruttamento.
Noi vogliamo una politica di sviluppo fatta di investimenti e formazione, stipendi e redditi da lavoro più alti, meno precarietà e più sanità e istruzione pubblica. Vogliamo lavoratori sereni. Vogliamo anche un fisco equo e giusto, realmente progressivo, che contrasti l’evasione.
La sicurezza sul lavoro come bene pubblico per rendere più adeguato ai tempi il muro che separa lavoro dipendente e autonomo e spesso falsamente autonomo, allargando tutele e opportunità a tutto il mondo del lavoro e a favore anche dei tanti lavoratori autonomi che sono stati messi in difficoltà dalla crisi e dal Covid e che non riescono più ad avere un reddito adeguato e dei tanti che hanno perso il lavoro, soprattutto donne. Ci vogliamo occupare anche dei professionisti e delle Partite Iva che così spesso sono andate sotto la soglia di povertà e sono state lasciate sole. La maggior sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, una cabina regionale che possa prevenire la cultura dello sfruttamento dei lavoratori. Il Lazio e Roma si candidano a essere luogo dell’Evento Expo 2030, bisogna che il mondo dell’imprenditoria sia consapevole dell’occasione storica e bisogna vigilare affinché le organizzazioni criminali continuino a restare fuori dai circuiti finanziari che discendono dai lavori pubblici.
Siamo favorevoli al salario minimo e non vogliamo che nessuno venga lasciato solo nel momento della fragilità. Siamo favorevoli al sostegno per chi è fuori da ogni tutela soprattutto in un momento di crisi. Ma non vogliamo che esistano ambiguità sul fatto che un provvedimento giusto deve spronare chi può a lavorare e che invece il reddito di cittadinanza ha dissuaso in alcune situazioni ad accettare un lavoro.
Il confronto del Partito Democratico del Lazio insieme ai territori con i sindacati, i datori di lavoro, le professioni devono essere continui per permettere un’analisi puntuale della situazione che permetta alla politica regionale di creare connessioni, relazioni, strumenti legislativi per creare posti di lavoro pagati con dignità.
AGRICOLTURA
Roma è il più grande comune agricolo d’Europa.
La Regione non sempre ha pensato a un riassetto di proprietà agricole abbandonate che invece possono essere fonte di occupazione e di produzione agricola in un mondo sempre più attento ai prodotti locali e al reperimento delle risorse alimentari. Le tenute agricole di Castel di Guido e della Tenuta del Cavaliere siano oggetto di discussione per proporre un assetto che possa garantire l’utilizzo di quelle terre a scopo agricolo , caseario , ortofrutticolo mantenendo la proprietà pubblica
Il Lazio è un centro di eccellenza di prodotti agricoli, come le industrie agro alimentari presenti nel viterbese e nel retino e nel frusinate devono essere sostenuti e sviluppati come l’agro pontino che è ricco di mostre mercato, rassegne e industrie familiari di trasformazione.
TRASPORTI E MOBILITÀ SOSTENIBILE
Da sempre i trasporti sono stati al centro dello sviluppo economico e sociale di un territorio e del Paese. La competitività del sistema economico e la qualità di vita per i cittadini si sono giocate sempre più sulla efficacia delle reti di servizi di collegamento per le persone e per le merci che è importante restino nelle mani
pubbliche. La crisi economica che stiamo attraversando impone nel trasporto pubblico locale scelte anche radicali poiché ne è seriamente compromessa la fruibilità e la salute dei cittadini.
Cotral è un’azienda sana che spesso, durante il Covid, ha anche sopperito alle carenze di Atac anche su Roma. Gli investimenti su Cotral dovranno essere finalizzati ad ampliare i collegamento nel Lazio, che ad oggi rimangono concentrati soprattutto tra le città principali del Lazio, lasciando fuori centri urbani più piccoli ma non meno abitati, interessati dal pendolarismo anche verso la capitale e che devono raggiungere con i mezzi privati, per lunghe percorrenze, le fermate o le stazioni del treno.
Per ciò che riguarda Atac, invece, l’Amministrazione Gualtieri ha investito sull’azienda considerando il trasporto pubblico uno dei nodi centrali per rendere la città sostenibile e fruibile. Per questo è stata prontamente salvata Atac facendola uscire dal concordato.
La politica deve prevedere riprendere la ridefinizione dei diversi livelli di responsabilità tra le istituzioni, proponendo lo sviluppo di un modello che si basi su tre criteri ispiratori: la pianificazione, gli investimenti e il monitoraggio e controllo delle prestazioni.
Delibere CIPESS hanno finanziato più progetti di viabilità ferroviaria e stradale poi rimasti nei cassetti ministeriali, la Pontina il raccordo Aprilia e casello autostradale di Valmontone che alleggerirà il numero di transito dei veicolo sul raccordo anulare diretti a nord.
La discussione su un terzo aeroporto nel medio periodo sarà utile per affrontare il tema di Fiumicino che si accinge a diventare un nodo talmente grande da essere difficilmente gestibile con la possibile chiusura di Ciampino.
Il trasporto pubblico efficiente avvicina la città in cui si vive, realizza uguaglianza, rende meno determinante dove si nasce e rimescola i destini. L’OMS declina la disabilità in base alle barriere che si incontrano e anche nella possibilità di muoversi e quindi è nostro compito ridurre queste barriere il più possibile.
Un trasporto pubblico efficiente favorisce la sostenibilità ambientale e cosa spesso trascurata riducendo il traffico si riducono i costi sociali dovuti agli incidenti ma soprattutto i costi umani.
E’ necessario favorire il diritto alla mobilità sostenibile favorendo il trasporto pubblico gratuito in particolare modo per giovani, anziani e per le fasce più deboli con redditi bassi. Lavorando in questa direzione si favorisce sia la coesione sociale che la sostenibilità ambientale. Fondamentali gli investimenti sulle ciclabili.
Noi siamo perché il trasporto nella Regione (Cotral) e nelle città, anche di Roma (Atac) rimanga nelle mani pubbliche.
Altro tema fondamentale è la sicurezza sulle strade che deve essere favorita sia attraverso campagne di sensibilizzazione nelle scuole sia tramite interventi infrastrutturali nei luoghi più pericolosi per finire con maggiori controlli.
SANITA’
Il Covid-19 ci ha ricordato l’importanza e il valore della Sanità e del Welfare pubblici. La Regione Lazio è stata tra le regioni più virtuose nella gestione dell’emergenza dovuta alla Pandemia. Costruire una sanità regionale il più possibile di prossimità e con una qualità delle cure di livello elevato deve essere una priorità rafforzando anche l’assistenza domiciliare che permette anche di ridurre il ricorso al pronto soccorso .
Non appena arrivata al governo, la destra ha previsto tagli per la sanità e la scuola. La spesa sanitaria torna sotto il 7% del Pil.
E’ evidente che si vuole sempre più indebolire il Servizio Sanitario Nazionale a vantaggio del privato e del mercato. Noi abbiamo una visione opposta: davanti al bisogno di salute (e di istruzione) non può esserci distinzione tra un ricco e un povero; qualsiasi cittadino ha per noi lo stesso diritto di essere curato e istruito nel migliore dei modi ed è compito dello Stato garantire parità di accesso e prestazioni. La pandemia ci ha insegnato che solo una sanità pubblica forte, universalistica e radicata nel territorio può proteggere tutta la popolazione. Una cosa è la collaborazione con le strutture private che permette un miglior servizio e una grande scelta ma ben diversa è l’inadeguatezza di un servizio sanitario pubblico e la necessità di rivolgersi al privato.
Il Partito Democratico del Lazio sarà impegnato a combattere le disuguaglianze non permettendo che sia il reddito a decidere la possibilità di curarsi o meno e difendendo la Sanità Pubblica e promuoverà la riforma e potenziamento della rete di servizi territoriali, emersa come vero punto nevralgico nella pandemia.
Inoltre lavorerà per offrire alla cittadinanza INDISPENSABILI maggiori servizi per il benessere psicologico. Occorre rafforzare i dipartimenti di salute mentale e lavorare insieme ad una proposta che veda un presidio territoriale di supporto psicologico di base, nelle scuole e nelle università e rafforzare la neuropsichiatria infantile. Occorre avere una maggiore attenzione alla proposta politica dedicata alla fascia di età degli adolescenti che durante il Covid hanno particolarmente sofferto e sono stati spesso in balia dei social.
Dobbiamo evitare che nel Lazio venga introdotto il sistema sanitario pubblico adottato nella Lombardia e che ha prodotto l’assembramento di malati presso gli ospedali e il dilagare dell’epidemia.
PARI DIGNITÀ, INCLUSIONE, CORRESPONSABILITÀ.
Il Partito Democratico del Lazio deve saper proporre idee e battaglie politiche che cambino la società rendendola di volta in volta capace di futuro. Ogni cittadina e cittadino del Lazio è parte della comunità e così si deve sentire incluso. Lavoreremo per verificare quali politiche regionali e quali progetti possiamo proporre per attuare l’art. 3 sia nel primo e sia nel secondo comma della nostra Costituzione e saremo al fianco di chi dovesse essere escluso o penalizzato per la mancanza di rispetto dei diritti acquisiti.
La tutela dei diritti delle donne parte dall’impegno al contrasto della violenza di genere, educando e prevedendo educazione alle pari opportunità sin dalla scuola. L’educazione di genere, all’affettività e alla sessualità. Il diritto all’autodeterminazione dei cittadini tramite l’ascolto, il confronto e la proposta.
La comunità LGBTQI+ deve essere tutelata e ci avrà al suo fianco.
SCUOLA
Uno dei nostri obiettivi prioritari come Partito Democratico del Lazio deve essere una politica a supporto del contrasto alla dispersione scolastica e a favore del successo formativo. Lavoreremo per difendere le scuole pubbliche e la qualità e la presenza di tutte le scuole, soprattutto nelle aree più periferiche e disagiate e lavoreremo per il potenziamento del tempo scuola. Scuole accessibili, decorose, fruibili, aperte e sicure.
Perché gli investimenti nei territori sulle scuole siano mirati al benessere per le nostre ragazze e i nostri ragazzi, in modo che siano luoghi sempre più adeguati a dare loro conoscenze per farli competere in un mondo globale ma che non si trasformino in un addestramento competitivo. Perché le scuole siano un luogo in cui ciascuna e ciascuno possa poter trovare la propria personalità, identità, talento e passione e formarsi con serenità e in sicurezza.
Spendere denaro con progetti dedicati per rendere più dignitosi e sicuri gli ambienti scolastici di ogni ordine e grado, recuperare nelle aree agricole e di trasformazione ad esempio nel sud pontino gli istituti professionali, d’intesa con le autorità competenti. Ciò significa correlazione tra la scuola e il mondo del lavoro. Recuperare e aggiornare i laboratori scolastici delle scuole superiori, specie nelle province o nella periferia romana, volti all’insegnamento delle attività indirizzate all’ingresso del mondo del lavoro.
LAZIO DEMOCRATICA – PER IL PARTITO DEMOCRATICO DEL LAZIO
con Mariano ANGELUCCI – Candidato Segretario del Partito Democratico del Lazio